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Sulla lettura della fotografia. Iconemi che non ci sono

"Roberto ci mostra un elemento d'arredamento domestico sottratto alla sua natura primaria, calandolo nel contesto della vita d'ogni giorno...

sono nato a trieste più di cinquant'anni fa; a trieste ho vissuto e vivo, l'ho lasciata molte volte per lavoro, piacere o passione, andando dal nord all'atlantico, dal centro di un europa che non vogliamo lasciare in pace, fatta anche del cognome che porto, al medio oriente, senza mai pensare di non volerci, alla fine, in questa trieste ruvida, tornare. chi nasce sul mare, sul mare resta. trieste è sempre stata la mia prima casa; la seconda è vicina a clontarf road, e in questo, e nel vento forse, c'è un pezzetto d'un joyce non cercato. nonostante le esortazioni della mia insegnante d'italiano, invece della scuola di giornalismo ho scelto un percorso da tecnico: la voglia di diventare grande presto, e di poter comprare il motorino, era, in quegli anni ottanta, troppo forte. al giornalismo, la mia professione di oggi e sono ormai dieci, ci sono tornato più tardi, dopo tre grandi aziende dai motori alla tecnologia, una maturità vissuta fra un internet agli albori, niente figli e alcuni amori, e tante altre cose con cui confrontarsi.
da qualche tempo oltre alle parole mi sono compagne anche le fotografie che scatto, e che condivido con piacere, in cerca di niente se non di sorrisi e altre foto. è un sito fatto solo di questo, un diario in immagini tutte mie, senza lettere maiuscole e senza altro fine.

roberto

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