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pensieri affini

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Davide Zugna

fotografo

con Davide ho lavorato numerose volte

notturno americano

Si passa quindi alla priorità di diaframma, chiudendolo quasi completamente, senza esitare nell’aumentare ancora un po’ la chiusura se la generosità nei tempi d’esposizione compensa. Osserviamo che la velocità dell’otturatore che sceglieremo dovrà essere tale da permettere uno scatto a mano libera pulito: velocità minimo, uno diviso una volta e mezza la lunghezza focale. La compensazione dell’esposizione disponibile sulle fotocamere digitali ci aiuta poi a sottoesporre l’immagine quel tanto che serve: la fotocamera, nel ritratto di questo tipo, tende spesso a cercare dettagli nell’ombra. Una sottoesposizione di uno o due stop, in questa situazione, equivale a dire: “è normale che qui faccia buio, non andare nel panico”. Fatto questo, dedichiamoci al flash, e impostandolo in modalità manuale regoliamolo a un ottavo di potenza, e avviciniamolo al soggetto quel tanto che basta a non risultare troppo forte …

[…]

We then move on to the aperture priority setting, closing it almost completely, without hesitating in further increasing the closure if the generosity in the exposure times compensates. We observe that the shutter speed that we choose will have to be such as to allow a clean freehand shooting: minimum speed, one divided once and a half the focal length. The exposure compensation available on digital cameras helps us then underexpose the image as much as needed: the camera, in this type of portrait, often tends to look for details in the shadows. An underexposure of one or two stops, in this situation, is equivalent to saying: “dark is normal, do not panic”. Once this is done, let’s dedicate ourselves to the flash, and setting it to manual mode let’s put it to an eighth of power, and let’s get it close enough to the subject just not be too strong …

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